AMBITO D’INTERVENTO
L’ambito di intervento è costituito da Piazza Indipendenza, Piazza Rizzo e corso Silvio Trentin, strada di collegamento tra le due realtà.
Questi due vuoti urbani sono, secondo le previsioni dell’Amministrazione Comunale, il fulcro di un progetto ben più ampio di riqualificazione dell’intera area centrale del Comune di San Donà, atto a “rivitalizzare” il centro storico privo di “attrattività” e di strutture di servizio per la popolazione.

IMPIANTO GENERALE
La richiesta da parte dell’Amministrazione di realizzare due ambiti funzionalmente differenti (Piazza Indipendenza a vocazione pedonale e Piazza Rizzo con un ruolo polifunzionale quale mercato e parcheggio) mette nel rischio di intervenire per ambiti e quindi di dare disomogeneità all’area con il conseguente rischio di  non leggere l’intervento nel suo insieme.
Una griglia, (10 x 10 metri) capace di essere rigida creando ordine e di sfaldarsi perdendo una direttrice per meglio leggere e reggere le diverse esigenze, segnata a terra da corsi in pietra di Vicenza, una pavimentazione in pietra locale (pietra di Finale Chiara) omogenea nella natura ma non nella forma che riempie i campi segnati dalla griglia, elementi puntuali quali sedute e lampioni, elementi naturali quali alberi e acqua, si combinano in maniera varia, ma al contempo organica, a supporto di un progetto che cerca di legare ambiti altrimenti divisi e pone le basi per una possibile espansione del centro cittadino alle aree limitrofe. Queste ultime rese anch’esse omogenee dall’utilizzo di una pavimentazione in calcestruzzo con inserti di pietra, derivanti dagli scarti di lavorazione dei materiali utilizzati per connotare il centro.

PIAZZA INDIPENDENZA
Liberata dall’area di sosta dei veicoli, dalla strada di attraversamento che collegava Corso Silvio Trentin a viale Libertà e dal “fuori scala” del monumento a Giovanni Ancillotto, Piazza Indipendenza riesce finalmente a riappropriarsi di quella vocazione pedonale che le spetta e che è insita nella sua natura.
Una lama di pietra nera alta 4 metri e lunga 25, che riporta l’incisione “In memoria dell’Ala incombustibile di Giovanni Ancillotto” (dedica scritta da Gabriele D’Annunzio all’amico avviatore), invita chi giunge a piedi dalla rinata Piazza del Duomo ad entrare e visitare questo spazio, e mantiene, al tempo stesso, la memoria del monumento. Una serie di pali in acciaio (della medesima altezza della lama) impostati su una griglia quadrata di 2,50 metri, completano l’installazione creando un “bosco virtuale” permeabile alla vista e ai pedoni e contemporaneamente una barriera protettiva che fornisce la giusta intimità a chi vive lo spazio dall’interno.
A completare il ridisegno della piazza, una serie di sedute che permettono di godere dello spazio libero, così come di relazionarsi con le realtà che vivono all’interno delle corti limitrofe; i soffioni, punto di partenza dell’elemento acqua, ripresi ora come “ruscello” ora come vasca in tutte le parti dell’intervento, ne sanciscono ulteriormente l’unitarietà. Sul lato opposto, una fila di lampioni garantisce l’illuminazione della piazza e si pone, assieme ai corsi in pietra, come elemento segnalatore della matrice ordinatrice.
Un campo più ampio di pietra di Finale Chiara, fissa infine una sorta di soglia andando ad individuare gli ingressi delle principali funzioni della piazza: il Municipio, la Biblioteca, il Consorzio della Bonifica.

PIAZZA RIZZO
Il rigore compositivo dato dalla griglia quadrata (10 x 10 metri), regolatrice di tutti gli elementi, cerca di contrastare l’irregolarità del vuoto urbano.
Lo spazio dilatato della Piazza viene interrotto da un edificio commerciale che si pone trasversalmente allo stesso ponendosi sia come elemento separatore di due realtà funzionali differenti che come elemento di unione tra le stesse, in quanto fulcro di rotazione della griglia ed elemento di passaggio da una realtà all’altra grazie alla permeabilità fisica e visiva del suo piano terra.
Da un lato “il bosco”, il luogo di socializzazione e sosta per i pedoni che prende il posto dell’esistente edificio delle poste (la cui funzione viene trasferita nel nuovo edificio direzionale) e che ripropone la situazione del Foro Boario ai primi del ‘900, dall’altra la piazza, definita e protetta  su tre lati dal nuovo edificato e aperta sul quarto verso l’architettura puntuale costituita dagli edifici isolati ma comunque chiusa nel suo rigore da una serie di sedute e dai pali di illuminazione pubblica che ne segnano il confine con l’architettura sfrangiata.
L’edificato è composto oltre che dall’edificio trasversale alla Piazza, contenitore come detto per la nuova sede delle poste e per altri uffici direzionali e/o spazi commerciali, da un stecca parzialmente porticata al piano terreno lunga 150 metri contenete anch’essa spazi direzionali nonché i sistemi di risalita  dal parcheggio interrato realizzato, a sostituzione dei posti auto a raso attualmente esistenti, sotto la Piazza stessa. L'altro edificio è un piccolo padiglione adibito a bar posto a chiusura del lato sud-est dello spazio, rialzato di 50 cm rispetto al piano di campagna sotto la cui copertura viene anche realizzata una vasca, ideale raccolta dell’acqua che sorge in Piazza Indipendenza passando per il Duomo.

PIAZZETTA TREVISAN - PIAZZETTA DELLE GRAZIE
Liberando l’area dal traffico veicolare di Corso Silvio Trentin, si è auspicata anche la possibilità di riqualificare il sagrato del Duomo liberandolo dalla strozzatura esistente causata dalle attuali vie di collegamento veicolare. Si crea in questo modo un nuovo spazio per il cittadino, punto di confluenza dell’attuale zona pedonale, della via di collegamento con Piazza Indipendenza e di via Ancillotto che con la riduzione della sezione stradale in favore di un all’allargamento del marciapiede crea una passeggiata di collegamento con l’autostazione (punto di arrivo/partenza dei mezzi su gomma) rafforzando l’asse prospettico sulla chiesa attualmente percepibile solamente da coloro che arrivano in auto.
Sul lato nord est dell’edificio viene poi riprogettata l’esistente edicola dove due setti, anch’essi  in pietra di Vicenza come i corsi della griglia da cui prendono forma, ortogonali tra loro, abbracciano un volume in vetro che contiene l’attività commerciale.

LE VIE DI COLLEGAMENTO
Intervenendo non soltanto sugli spazi principali (Piazza Indipendenza, Piazzetta Trevisan, Piazzetta delle Grazie, Piazza Rizzo) ma anche sulle vie di collegamento tra e verso gli stessi, si è cercato, di dare  omogeneità a queste aree rafforzando l’intenzione dell’amministrazione di valorizzazione dei percorsi pedonali e di riqualificazione delle corti interne agli isolati che su questi spazi affacciano.

IL PARCHEGGIO INTERRATO

Nello studio di riorganizzazione dell’assetto viario del centro città si è scelto di localizzare accesso ed uscita dal parcheggio interrato in un unico punto, incrocio tra le vie XXVIII Aprile e Francesco Crispi, a coronamento dello spazio porticato della piazza Rizzo. Questa soluzione ci consente di diminuire ulteriormente il traffico veicolare lungo il confine sud-ovest della piazza stessa, riducendolo al solo uso dei residenti.
Il parcheggio, raggiungibile con un’unica rampa, che si estende sotto la metà meridionale di piazza Rizzo per un’altezza di un piano interrato, ha una superficie di 5.500 mq per una capienza stimata di 200 posti auto.

IL MERCATO
A rispondenza di una precisa richiesta dell’Amministrazione, è stato ricollocato l’assetto planimetrico del mercato, tenendo in considerazione la sua valenza settimanale. Il progetto prevede l’assegnazione di un posteggio standard delle dimensioni di 5 x 10 metri comprendente il parcheggio dell’automezzo, l’installazione provvisoria del banco ed il corridoio di passaggio. Questo spazio, specchiato, si inserisce nel modulo griglia dell’intervento, organizzando la percorrenza del mercato stesso.

TOP